A luglio torna il pagamento dell’ex Bonus Renzi, oggi noto come trattamento aggiuntivo, un aiuto economico destinato alle persone con redditi medio-bassi. In questo articolo vi spiego in modo semplice chi ne ha diritto, quando viene concesso e come potete verificare se vi sarà accreditato.
Forse ne avete già sentito parlare o avete notato un importo aggiuntivo sulla vostra busta paga mensile dell’INPS. L’ex Bonus Renzi è uno di quegli strumenti che spesso passano inosservati, ma che fanno la differenza, soprattutto in un periodo di incertezza economica. Se avete un reddito da lavoro dipendente o percepite determinate prestazioni INPS, potreste averne diritto senza saperlo. Vediamo insieme tutte le informazioni utili per capire se vi riguarda.
Cos’è l’assegno supplementare e chi ha diritto a riceverlo
L’assegno supplementare, che ha sostituito il vecchio Bonus Renzi di 80 euro al mese, è un credito d’imposta fino a 100 euro al mese, per un totale annuo che può arrivare a 1.200 euro. È rivolto a chi percepisce redditi da lavoro dipendente o assimilati, come chi riceve l’indennità di disoccupazione NASpI, l’indennità di disoccupazione agricola o l’indennità di disoccupazione temporanea. In pratica, si tratta di un piccolo aiuto mensile che viene accreditato direttamente sulla busta paga o, se sei beneficiario di prestazioni INPS, sul conto corrente su cui ricevi normalmente i pagamenti.
Per ottenerlo non è necessario presentare alcuna domanda: viene concesso automaticamente, a condizione che si rientri in determinati limiti di reddito. L’aiuto supplementare viene concesso integralmente se il vostro reddito annuo complessivo non supera i 15.000 euro, mentre se il vostro reddito è compreso tra 15.001 e 28.000 euro, potete beneficiare di una parte dell’aiuto, in base alla capacità fiscale e all’esistenza di determinate detrazioni.
Attenzione però: se il tuo reddito è troppo basso e non supera una certa soglia (in genere inferiore a 8.000 euro), potresti non avere abbastanza imposte da compensare e quindi non ricevere nulla. Al contrario, se superi i 28.000 euro, il bonus viene completamente annullato. In ogni caso, è sempre utile verificare: l’importo può variare da un mese all’altro, soprattutto se avete redditi discontinui o temporanei, come nel caso dei lavoratori stagionali o con contratto a tempo determinato.
Quando viene effettuato il pagamento per il mese di luglio e dove è possibile visualizzarlo
Per quanto riguarda il pagamento per il mese di luglio 2025, l’INPS lo effettua già insieme alle altre prestazioni previste per quel mese, come il NASpI, la disoccupazione agricola o la disoccupazione tecnica.
Se sei tra i beneficiari, vedrai l’importo accreditato direttamente sul tuo conto bancario, senza dover fare nulla. Il pagamento viene effettuato solitamente tra il 10 e il 20 del mese, ma può variare leggermente a seconda del tipo di prestazione e della regione di residenza.
Per verificare se hai ricevuto la prestazione integrativa, puoi accedere al sito ufficiale dell’INPS utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. Una volta effettuato l’accesso, vai alla sezione “Fascicolo previdenziale del cittadino”, dove troverai tutti i dettagli relativi ai pagamenti effettuati, con le date e le motivazioni. Se sei beneficiario del NASpI, ad esempio, potresti vedere una voce separata denominata “Trattamento integrativo L. 21/2020” (Sussidio integrativo L. 21/2020), che indica chiaramente che hai ricevuto il bonus.
In alternativa, se hai dubbi o non riesci ad accedere al portale, puoi contattare direttamente il tuo ente previdenziale o il call center dell’INPS. L’importante è non trascurare questo passaggio: anche se gli importi non sono molto elevati, possono tornare utili, soprattutto in estate, quando le spese tendono ad aumentare e il portafoglio si svuota più rapidamente del previsto.
Attenzione ai casi particolari
Ci sono alcune situazioni in cui il trattamento supplementare non viene concesso immediatamente, ma potresti averne diritto alla fine dell’anno. È il caso, ad esempio, delle persone che hanno un contratto a tempo determinato o che lavorano solo pochi mesi all’anno. Se il datore di lavoro non lo riconosce nel corso dell’anno, è comunque possibile recuperarlo tramite la dichiarazione dei redditi, con il modulo 730, come credito d’imposta.
Anche in questo caso vale lo stesso consiglio: non date nulla per scontato. Controllate sempre le buste paga, i cedolini INPS e le dichiarazioni dei redditi, per evitare di perdere anche solo poche decine di euro che vi spettano. Un piccolo controllo può fare la differenza, soprattutto se vi trovate in una situazione economica incerta o instabile.
In breve: come controllare e cosa aspettarsi
Se volete ricapitolare le cose più importanti da ricordare, ecco un utile riassunto. Innanzitutto, però, dovete sapere che, per non perdere il trattamento supplementare, è fondamentale tenere sotto controllo i redditi, le comunicazioni INPS e la dichiarazione dei redditi. Ecco i punti chiave:
- È concesso a chi ha un reddito da lavoro dipendente o prestazioni INPS (come NASpI, disoccupazione, disoccupazione agricola).
- Importo massimo: 100 euro al mese, 1.200 euro all’anno.
- Reddito annuo tra 8.000 e 15.000 euro = bonus integrale.
- Reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro = bonus parziale, in base alle detrazioni.
- Non è necessario presentare domanda: viene concesso automaticamente se si soddisfano i requisiti.
- I pagamenti INPS di luglio 2025 includono anche questa prestazione: controllate nel vostro libretto di previdenza sociale.
Ora che sapete a cosa serve il trattamento supplementare e come verificarne il pagamento, avete uno strumento in più per controllare il vostro reddito. Non si tratta certo di un premio straordinario, ma è uno di quei piccoli aiuti che, messi insieme, possono davvero alleggerire il carico mensile. Rimanete aggiornati, consultate le buste paga e, se qualcosa non vi è chiaro, non esitate a chiedere aiuto. Il vostro portafoglio vi ringrazierà.